Come e perchè cambiare il tasso del proprio mutuo da fisso a variabile
Per iniziare l’articolo sulla modifica del tipo di tasso d’interessi grazie ad una intellegente surrogazione, accenniamo la situazione italiana e parliamo di come funzionano le due principali tipologie di tassi su cui si calcolano gli interessi: fisso e variabile.
Il mutuo a tasso fisso e quello a tasso variabile sono sicuramente le due tipologie di mutuo più utilizzate nel nostro Paese, infatti le altre tipologie come il valore a rata costante e quello a paramentro BCE risultano essere secondarie.
Grazie ad un Euribor e ad tasso Eurirs ancora bassi nel 2017, col prolungamento del Quantitative easing, l’opzione tasso fisso è scelta dalla maggiornaza (56% online nel primo trimestre 2017) delle persone.
Come dice la parola il tasso fisso rimane costante per tutta la durata del mutuo. E’ più elevato rispetto al variabile, ma non presenta sorprese in caso di cambiamenti dei tassi di riferimento.
Il tasso variabile, al contrario, è si più conveniente, ma variando nei diversi periodi di cicli economici, può presentare un andamento che può diventare molto elevato nel caso il ciclo economico elevi il tasso di riferimento molto in alto.
Fare una surrogazione del mutuo da un tasso fisso a uno variabile consiste principalmente nel passare da un valore del tasso Eurirs ad uno Euribor. Infatti surrogare il mutuo da un tasso fisso ad uno variabile comporta generalmente un risparmio nel pagamento del tasso d’interesse del finanziamento ipotecario. I dati storici dal 1990 ad oggi evidenziano che i mutui più convenienti sono quelli a tasso Euribor, cioè a tasso variabile.
Vantaggi e svantaggi del cambio da fisso a variabile
Oltre a questo risparmio si può avere il vantaggio di un tasso inferiore e se i valori dell’Euribor tendono a crescere si può optare in futuro di procedere nuovamente ad un’altra surrogazione.
Ovviamente, come succede spesso, c’è anche l’altra faccia della medaglia da cosiderare. Gli svantaggi derivanti dal cambio del tasso da fisso a variabile, sono essenzialmente la non sicurezza per il mutuatario del pagamento della rata alla banca. Infatti può succedere che la variabilità della rata mensile del prestito ipotecario della prima casa, può destabilizzare l’economia di una famiglia. La rata di un mutuo a tasso variabile cambiando in base ai valori del mercato, potrebbe non permettere al dipendente con reddito fisso di pagare a fine mese all’istituto di credito, una rata con un rincaro pesante dovuta ad un innalzamento dei tassi.
Se vi interessa in vece fare il contrario leggete i consigli di quest’articolo: cambio da variabile a fisso.
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